Google ha intenzione di sfruttare al massimo l’opportunità di accelerazione della digitalizzazione e dell’ecommerce che la pandemia ha provocato. A cominciare da nuove alleanze con aziende come Shopify per i sistemi di acquisto online, Square per i pagamenti, e poi GoDaddy e WooCommerce annunciate nel corso della sua convention sul mercato digitale, Google Marketing Livestream 2021, per il secondo anno consecutivo in diretta streaming.

Il nuovo corso della pubblicità

Ma quello dell’ecommerce, cioè della volontà di pilotare sempre più compravendite all’interno dei suoi siti (nei risultati delle ricerche, ma anche YouTube e Maps, oltre alla pubblicità visibile con Gmail), è solo uno dei due grandi temi di quest’anno. L’attesa maggiore era per un approfondimento del “nuovo mondo senza cookie“, la svolta annunciata mesi fa da Google di eliminare i cookie di terze parti dentro Chrome, attualmente il browser più diffuso al mondo, e trasformare il modo con il quale gli inserzionisti fanno advertising (e tracking) dando più spazio alla privacy degli utenti.

Per Jerry Dischler, direttore generale di Google Ads, la risposta sta nella misurazione intelligente, nell’uso del machine learning e nel peso crescente dei sistemi di automazione della pubblicità:Ogni giorno c’è un 15% di ricerche nuove dentro Google. È impossibile prevedere tutti gli sviluppi: la customer journey è diventata talmente ricca e complessa che le decisioni non possono più essere prese manualmente. Il ritorno degli investimenti in ads ora si ottiene soprattutto con le modalità automatiche, che stiamo rendendo sempre più trasparenti per i merchant“.

I nuovi orizzonti dell’ecommerce

Se l’evento di Google ha lasciato ampio spazio al tema dell’automazione dei meccanismi degli annunci, il dato su cui l’azienda di Mountain View insiste di più è la rapida crescita dell’ecommerce. Il 70% degli utenti compra dopo aver visto i prodotti su YouTube e il dato per le altre aree di Google è simile. L’azienda registra un cambiamento importante nella base dei clienti e vuole puntare allo shopping diretto. Una mossa che la mette sempre più in competizione con Amazon e in misura minore con eBay.

Da qui gli annunci del sistema di pagamenti Sho-Pay di Shopify che adesso si connette direttamente con Google; i vari esempi di piccole aziende che trovano dentro Google spazio per vendere direttamente alla loro clientela; i dati di crescita costante del fenomeno di acquisto online e ritiro in negozio o vicino a casa, che favorisce anche Google e non solo Amazon come piattaforma di ecommerce.

Google ha messo poi molta enfasi sul tema della diversità e dell’inclusione. I negozi potranno esibire un bollino che li certifica come “Black owned business“. Un primo passo che in futuro si allargherà anche ad altre minoranze e differenze di genere. Altro settore di investimento è la realtà aumentata, per provare e “vedere” virtualmente soprattutto nel settore della cosmesi i prodotti che si vogliono acquistare. La pandemia ha generato un’occasione per il digitale, ripetono tutti i manager sul palco virtuale di Google Ads, e l’azienda la vuole cogliere appieno “insieme ai nostri partner e ai merchant“. Come ha detto Allan Thygesen, presidente di Google Americas, “il mondo nel 2020 è cambiato sotto i nostri piedi, e questo pone una sfida fondamentale: come fare risultati oggi ed essere resilienti domani?

Secondo le analisi di Emarketer, lo shopping online nel 2021 arriverà a valere 4.890 miliardi di dollari. E Google possiede “la maggior parte dei luoghi di ritrovo online, piazze principali nel mondo digitale dove i consumatori si ritrovano per passare il tempo e prendere decisioni di acquisto“, ha detto Harley Finkelstein, presidente di Shopify.

Privacy e no-cookie a parte, la vera battaglia per Google è fare in modo che le piazze digitali rimangano sotto il suo controllo. L’azienda ha un vantaggio enorme: il suo sito per la ricerca è oggi la pagina più aperta al mondo ed è anche la prima pagina da cui partire per fare shopping online. “Se quella pagina dovesse diventare la home di Amazondice l’analista di Profitero, Bryan Wiener –. Google avrebbe perso“. Da qui le alleanze, il blocco dei cookie e la spinta per integrare tutte le possibili strade dello shopping, incluse consegne e pagamenti, all’interno della piattaforma di Google, usando il machine learning per automatizzare il più possibile le attività e convincere venditori e merchant, oltre agli utenti. che è Google il mall del futuro.

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